I prefetti, che dal 1° gennaio 2013 sono subentrati nella gestione ordinaria, garantiranno agli stranieri ancora presenti un’accoglienza mirata a una progressiva loro uscita dal sistema anche attraverso programmi di rimpatrio volontario e assistito
Il 31 dicembre è terminata la fase emergenziale decretata per l’elevato flusso migratorio proveniente dal Nord Africa a seguito della ‘primavera araba’.
L’intervento umanitario messo in atto dal Governo italiano è stato gestito attraverso la nomina di un commissario delegato per l’emergenza nella persona del capo dipartimento della Protezione civile supportato dal ministero dell’Interno, dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, dalle regioni, dall’Upi e dall’Anci ed ha riguardato sia i 28.123 stranieri giunti nel 2011 dalla Tunisia a seguito della crisi politica di quel Paese, sia i 28.431 provenienti dalla Libia conseguentemente ai noti eventi bellici, sia altri 6.000 stranieri provenienti dal Mediterraneo orientale.
Su tutto il territorio nazionale è stata attivata un’accoglienza diffusa, con punte massime di oltre 26.000 profughi, nonché l’esame di oltre 39.000 richieste di asilo da parte delle Commissioni territoriali e delle loro Sezioni per il riconoscimento della protezione internazionale.
La conclusione degli interventi straordinari – voluta dal legislatore non solo relativamente a questo stato di emergenza ma a tutti quelli in essere al 31 dicembre 2012 – non si concretizzerà nell’abbandono di quelle persone ancora bisognose di protezione, con particolare riferimento a coloro che devono veder definita la loro procedura e a quelli che sono in attesa del rilascio di un permesso umanitario della durata di un anno che consente di svolgere un’attività lavorativa. Continua a leggere…