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Numero Verde per i richiedenti asilo e rifugiati : 800 905 570

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I MIGRANTI SBARCATI A LAMPEDUSA NON VOGLIONO ESSERE IDENTIFICATI IN ITALIA E NON C’E’ DA STUPIRSI!

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foto da: ansa.it

In Italia il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati ha attualmente la disponibilità di circa 5mila posti: troppo pochi a fronte degli aventi diritto (solo nel 2012 – anno tra l’altro in cui si è registrata una brusca diminuzione – le domande d’asilo presentate ammontavano a 15.710).

La maggior parte dei richiedenti asilo e titolari di una forma di protezione non gode di un’accoglienza di qualità e i migranti che arrivano ne sono sempre più consapevoli.

Quindi perché stupirsi? L’Italia, sebbene registri uno dei tassi più alti di riconoscimento, non ha dato sostanza alla protezione che offre sulla carta. L’Italia non è un paese a misura di rifugiato ed è comprensibile che chi è costretto a fuggire dal proprio Paese e a cimentarsi in viaggi fatti di soprusi e violenze, lotti per raggiungere una meta più sicura.

I migranti sono riusciti ad ottenere che non venissero prese loro le impronte sull’isola: hanno vinto la loro piccola battaglia.

L’Italia ha perso. Ha perso in partenza. L’Italia perde ogni volta che non garantisce i diritti fondamentali di queste persone. L’Italia perde ogni volta che permette che rifugiati e rifugiate siano costrette a dormire nelle stazioni, sotto i ponti e i sottopassaggi, nelle occupazioni senza luce e senza acqua. L’Italia perde ogni volta che permette che la procedura per il riconoscimento dello status duri anni, ogni volta che si intoppa la macchina dei rinnovi, ogni volta che i comuni negano l’iscrizione anagrafica.

L’Italia ha perso perché è un paese da attraversare e non nel quale restare.

E perde la nostra democrazia perché nega diritti fondamentali, produce ingiustizie e alimenta il razzismo.

Regolamento (CE) n. 343/2003 – Dublino II

Riportiamo un utile link contenente il testo del regolamento Dublino II (Regolamento (CE) n. 343/2003 del Consiglio dell’Unione Europea) in 22 lingue.

http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:32003R0343:EN:NOT

HRW: Italia: Le riconsegne sommarie verso la Grecia violano i diritti umani

english below 

I bambini non accompagnati e i richiedenti asilo non devono essere rispediti indietro

Gennaio 22, 2013

 

L’Italia rimanda sommariamente indietro i bambini migranti non accompagnati e i richiedenti asilo adulti verso la Grecia, dove essi si trovano ad affrontare un sistema di asilo che non funziona e condizioni detentive inumane, afferma Human Rights Watch in un rapporto pubblicato oggi. Migranti scoperti dopo avere viaggiato clandestinamente sui traghetti che arrivano dalla Grecia, fra cui  bambini appena tredicenni, sono stati rispediti indietro dalle autorità italiane nel giro di poche ore senza che ne vengano presi in adeguata considerazione i particolari bisogni in qualità di bambini o di richiedenti asilo.

Il rapporto di 45 pagine “Restituiti al mittente: Le riconsegne sommarie dall’Italia alla Grecia dei minori stranieri non accompagnati e degli adulti richiedenti asilo” documenta la mancanza di screening appropriati a identificare le persone bisognose di protezione nelle procedure della Polizia di frontiera italiana nei porti adriatici di Ancona, Bari, Brindisi, Venezia, in violazione degli obblighi giuridici dell’Italia. Human Rights Watch ha condotto interviste con 29 bambini e adulti che dai porti italiani sono stati rispediti sommariamente verso la Grecia, 20 dei quali nel 2012.

“Ogni anno centinaia di persone rischiano la morte o menomazioni nascondendosi sotto camion e macchine imbarcate sui traghetti che attraversano l’Adriatico”, ha detto Judith Sunderland, ricercatrice senior per l’Europa occidentale di Human Rights Watch. “Troppo spesso l’Italia li rispedisce immediatamente verso la Grecia, ignorando le condizioni spaventose che i migranti incontreranno là”.

Affidati ai capitani dei traghetti commerciali, adulti e anche bambini vengono detenuti in celle improvvisate o nelle sale macchine delle navi durante il viaggio di ritorno in Grecia, a volte senza ricevere cibo decente.

Una volta ritornati in Grecia, i bambini migranti non accompagnati e i richiedenti asilo, come tutti i migranti, sono esposti agli abusi delle forze dell’ordine, a condizioni di detenzione degradanti, e a un ambiente ostile pervaso di violenza xenophoba, afferma Human Rights Watch. Ali M., un ragazzo afgano che aveva 15 anni quando è stato rispedito dall’Italia al porto greco di Igoumenitsa nel marzo 2012, ha raccontato che la polizia greca lo ha portato in un luogo di detenzione nei pressi del porto dove lo ha tenuto rinchiuso in condizioni squallide senza  cibo decente per oltre due settimane insieme ad adulti sconosciuti.
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