Arci Numero Verde

Numero Verde per i richiedenti asilo e rifugiati : 800 905 570

Archivi per il mese di “luglio, 2013”

I MIGRANTI SBARCATI A LAMPEDUSA NON VOGLIONO ESSERE IDENTIFICATI IN ITALIA E NON C’E’ DA STUPIRSI!

no_finger_print

foto da: ansa.it

In Italia il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati ha attualmente la disponibilità di circa 5mila posti: troppo pochi a fronte degli aventi diritto (solo nel 2012 – anno tra l’altro in cui si è registrata una brusca diminuzione – le domande d’asilo presentate ammontavano a 15.710).

La maggior parte dei richiedenti asilo e titolari di una forma di protezione non gode di un’accoglienza di qualità e i migranti che arrivano ne sono sempre più consapevoli.

Quindi perché stupirsi? L’Italia, sebbene registri uno dei tassi più alti di riconoscimento, non ha dato sostanza alla protezione che offre sulla carta. L’Italia non è un paese a misura di rifugiato ed è comprensibile che chi è costretto a fuggire dal proprio Paese e a cimentarsi in viaggi fatti di soprusi e violenze, lotti per raggiungere una meta più sicura.

I migranti sono riusciti ad ottenere che non venissero prese loro le impronte sull’isola: hanno vinto la loro piccola battaglia.

L’Italia ha perso. Ha perso in partenza. L’Italia perde ogni volta che non garantisce i diritti fondamentali di queste persone. L’Italia perde ogni volta che permette che rifugiati e rifugiate siano costrette a dormire nelle stazioni, sotto i ponti e i sottopassaggi, nelle occupazioni senza luce e senza acqua. L’Italia perde ogni volta che permette che la procedura per il riconoscimento dello status duri anni, ogni volta che si intoppa la macchina dei rinnovi, ogni volta che i comuni negano l’iscrizione anagrafica.

L’Italia ha perso perché è un paese da attraversare e non nel quale restare.

E perde la nostra democrazia perché nega diritti fondamentali, produce ingiustizie e alimenta il razzismo.

Navigazione articolo